3000 lavoratori e più a rischio licenziamento. Tutto questo per leggi che consentono la delocalizzazione del lavoro all’estero e gare al massimo ribasso. Si prevede un “terremoto sociale” a Palermo, Napoli e Roma dove ha sede la prima azienda italiana (che non delocalizza) AlmavivA Contact. Grandi multinazionali che scelgono di appaltare il loro servizio clienti ad aziende che non rispettano il Ccnl tlc e portano il servizio in paesi come Albania e Romania dove non esistono tutele per la gestione dei dati personali. Inoltre in questi paesi il costo del lavoro è molto basso ed ovviamente non si può competere con dei salari che in Italia sono da “fame”. Molte famiglie dipendono da questo lavoro che è stato sempre considerato “temporaneo” ma che si è trasformato in una risorsa indispensabile per le vite di molti. Tanti laureati e professionisti lavorano come operatori cercando di sopravvivere al periodo di crisi anche grazie a questo “lavoretto”.
La viceministro Bellanova non da risposte ai lavoratori, indica l’incontro del 01 Aprile 2016 peccato che quell’incontro è tra Azienda e Sindacati presso l’unione industriale
firma la petizione
https://www.change.org/p/almaviva-procedure-di-licenziamento-per-3mila-lavoratori-matteorenzi
3MILA famiglie rischiano la povertà
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