Presentato a Ischia il suo libro nell’ambito della settimana della legalità che si tiene alla “Scotti”
STRAGE DEL RAPIDO 904: LA SCRITTRICE GIULIANA COVELLA A CONFRONTO CON GLI ALUNNI DELLA SCUOLA MEDIA CHE FREQUENTAVA FEDERICA TAGLIALATELA, LA DODICENNE ISCHITANA VITTIMA DI QUELL’ECCIDIO ASSIEME AL PAPA’ GIOACCHINO
di Gennaro Savio
Presso l’aula magna della scuola media “Giovanni Scotti” di Ischia, la scrittrice Giuliana Covella ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Rapido 904 la strage dimenticata”. Edito dalla casa editrice Graus Editore, il volume racconta uno degli eccidi di Stato più efferati della storia del nostro Paese e rimasto ancora impunito dopo trent’anni. Quello consumatosi il 23 dicembre del 1984 quando mani criminali e fasciste piazzarono una bomba nel treno che partito da Napoli, avrebbe raggiunto Milano se l’ordigno non fosse esploso all’interno del tunnel della Grande Galleria dell’Appennino causando la morte di ben sedici persone. La tappa isolana di Giuliana Covella è stata particolarmente significativa. Infatti il suo libro è stato presentato nella scuola che frequentava Federica Taglialatela, la dodicenne ischitana morta su quel maledetto treno e della quale, qualche anno dopo, morì anche il papà Gioacchino a causa delle gravi ferite riportate. All’importante iniziativa oltre alla giornalista Giuliana Covella, sono intervenuti Rosaria Manzo, presidente dell’associazione vittime e familiari della strage del Rapido 904, la preside Lucia Monti e i professori Domenico Castagna, Gianni Vuoso e Sandra Malatesta, quest’ultima insegnante di matematica di Federica la quale, oltre a raccontare l’ultimo giorno di scuola della ragazza ischitana e l’angoscia che investì i compagni di classe alla notizia di quella morte atroce e assurda, ha detto di aver fatto una promessa sulla sua bara bianca. “Il 28 dicembre arrivò la bara – ha dichiarato la Professoressa Malatesta – sulla quale era adagiato l’orsacchiotto che lei aveva sullo zaino. Senza nessuno ad accompagnarla perché la mamma, il papà e il fratello erano ricoverati in ospedale. Io giurai sulla bara di Federica che sino a quando avrei insegnato, ogni giorno l’avrei ricordata a scuola”. Una promessa mantenuta da Sandra Malatesta la quale, ogni qualvolta ha la possibilità di sostituire qualche collega in classi non “sue”, approfitta per raccontare agli studenti la tragedia di Federica. E mentre il Professor Gianni Vuoso ha affermato che nella società odierna la violenza non è determinata solo dalle bombe ma anche dallo sfruttamento padronale, dalla povertà sempre più dilagante, dai licenziamenti e dalle ingiustizie diffuse, Rosaria Manzo ha detto che l’importante è non dimenticare quanto accaduto trent’anni fa. “Molti – ha dichiarato Rosaria Manzo – confonderanno la strage del Rapido 904 con quella dell’Italicus o con quella del 2 agosto a Bologna. Noi, invece, dobbiamo aiutarli a ricordare come si deve. Quindi conoscere per ricordare e fare memoria. E voi lo potete fare grazie ai vostri insegnanti che sono molto impegnati a livello sociale e grazie alle persone come me e come Giuliana che vengono a portarvi la loro testimonianza e la propria conoscenza dei fatti”. Gli oltre cento studenti che assiepavano l’aula magna, hanno ascoltato con grande interesse l’intervento di Giuliana Covella a cui hanno rivolto varie domande. Una di queste ha centrato in pieno il nocciolo della questione relativa alle responsabilità dello Stato in quella terribile strage. “Che probabilità ci sono – Le ha chiesto una ragazza – che sia coinvolto lo Stato nella strage del Rapido 904?”. Inutile sottolineare che l’applauditissima risposta della Covella è stata a dir poco lapidaria. “Secondo me, e non faccio il Magistrato e quindi non sta a me deciderlo – ha detto Giuliana – oltre il cento per cento. Quindi riflettete su questo, ecco perché dopo trent’anni non sappiamo ancora chi è stato”. Al termine della presentazione del suo libro, Giuliana Covella si è detta soddisfatta per il confronto costruttivo avuto con gli alunni della “Scotti”. “E’ stata una bellissima esperienza – ci ha dichiarato – incontrare i ragazzi oggi coetanei di Federica Taglialatela che all’epoca della tragedia aveva dodici anni. Per questo stamattina presso la scuola media “Scotti” per me è stata una grandissima emozione oltre che un grande impegno. Un impegno civile, soprattutto, per trasmettere a questi ragazzi i valori della coscienza civile e della memoria. Perché questa bambina, una delle vittime della strage del Rapido 904, aveva studiato in questa scuola”. La Preside Lucia Monti ha sottolineato che la scuola media “Scotti” ricorda da sempre Federica Taglialatela. “Già dall’inizio dell’anno – ha detto la Preside – abbiamo commemorato la figura di Federica Taglialatela e quindi abbiamo parlato delle stragi e in modo particolare di quella relativa al rapido 904. A dicembre i nostri ragazzi hanno tenuto un recital seguito dalla commemorazione svoltasi il 23 dicembre alla stazione centrale di Napoli. E oggi abbiamo voluto completare questo percorso con la presentazione del libro della giornalista Giuliana Covella. Abbiamo commentato il libro con i ragazzi che hanno avuto la possibilità di rivolgere domande all’autrice e di fare delle loro considerazioni sulla strage”. Sin qui le dichiarazioni della Preside Lucia Monti. Cosa aggiungere. Considerato che da sempre a molti fa comodo che cali definitivamente il sipario sulla strage del Rapido 904 affinché non si sappia mai la verità su quanto accaduto trent’anni fa, il libro di Giuliana Covella, in tal senso, si pone un importante obiettivo. Quello di riportare al centro del dibattito politico e sociale quella strage e questo perché si possa fare finalmente piena luce su quanto accaduto e sui mandanti che armarono le mani degli assassini.
A Ischia Presentato Libro Di Covella Su Strage Rapido 904
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