Castel Volturno (Campania) 14 luglio 2014

A Pescopagano la tensione resta molto alta

Giornata molto tesa oggi a Pescopagano, frazione del comune di Castel Volturno. Bloccata dai residenti la statale che collega i comuni del casertano al capoluogo partenopeo, chiedendo provvedimenti urgenti contro i numerosi migranti che risiedono sulla domiziana. Anche gli immigrati hanno protestato per lo stato di degrado in cui sono costretti a vivere, manifestando a poche centinaia di metri dove l’altro giorno si è rischiata una nuova rivolta come avvenne nel 2008 dopo la strage di camorra di Giuseppe Setola, con la morte di sei ragazzi ghanesi innocenti. La causa degli scontri, una bombola di gas. Per gli italiani, sarebbe stata rubata dagli extracomunitari all’interno di un appartamento. Versione completamente opposta quella fornita invece da un testimone che era presente al momento del diverbio. Quella bombola, racconta, sarebbe stata acquistata regolarmente. Versioni contrastanti che hanno portato però agli incidenti avvenuti tra due italiani, padre e figlio, titolari di un servizio di vigilanza e due migranti della Costa D’Avorio. Durante la lite, gli immigrati sono stati gambizzati con colpi d’arma da fuoco. Immediata la risposta. Un gruppo di extracomunitari si è successivamente diretto verso la palazzina assaltando prima l’agenzia, successivamente bruciando delle auto parcheggiate in un piazzale adiacente la ditta, per poi tentare di dare alle fiamme anche all’abitazione posta al secondo piano dello stabile. Con il tempestivo arrivo delle forze dell’ordine la situazione è ritornata alla normalità. La giornata si è conclusa con l’arresto del padre e del figlio, mentre i migranti sono stati ricoverati all’ospedale di Castel Volturno.