Che il suo impegno di vita e di lotta venga ricordato per sempre
IN OCCASIONE DEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PEPPE VARCHETTA, STRAORDINARIO ESEMPIO DI DIGNITA’ UMANA E INSTANCABILE COMBATTENTE PER IL DIRITTO ALLA MOBILITA’ DEI DIVERSAMENTE ABILI, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ISCHIA AVVII L’ITER PER INTITOLARGLI UNA STRADA O ALTRO
di Gennaro Savio
Tra pochi giorni, e cioè il 28 gennaio 2018, ricorre il primo anniversario della morte del caro ed indimenticabile Giuseppe Varchetta, per tutti Peppe, un ragazzo da sempre solare nonostante la distrofia muscolare l’avesse costretto su di una sedia a rotelle in giovanissima età. Un ragazzo che ha fortemente amato la vita nonostante quest’ultima l‘avesse messo dinanzi a difficoltà immani e che ci ha lasciati alla giovane età di quarantaquattro anni. Ragazzo dalla straordinaria umanità, Peppe ha rappresentato per tutti noi uno straordinario esempio di dignità umana non solo in coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, ma in tutta la società ischitana in quanto è stato un eroico combattente a difesa del diritto alla mobilità dei diversamente abili e si è battuto con coraggio e tenacia per l’abbattimento delle odiose barriere architettoniche. Una battaglia, la sua, che abbiamo sempre sostenuto con grande forza e che stiamo continuando a portare avanti perché il loro mancato abbattimento, oltre ad umiliare terribilmente chi è costretto a muoversi su di una sedia a rotelle, da sempre rappresenta un’intollerabile discriminazione nei confronti delle persone a cui la vita ha riservato un’esistenza di sofferenza. Un impegno, quello per il riconoscimento del diritto alla mobilità dei disabili, che Peppe ha sempre portato avanti a viso aperto e con coraggio anche davanti alle nostre telecamere. Ecco perché lo scorso anno, all’indomani della sua improvvisa e prematura morte, per onorare degnamente la sua memoria e il suo instancabile impegno civile a difesa dei diritti dei più deboli, a nome del PCIM-L chiedemmo all’Amministrazione comunale di Ischia di attivarsi per far si che il suo esempio di vita e di lotta per una società senza barriere venisse perpetuamente ricordato attraverso l’intitolazione alla sua memoria di un tratto di strada o di altro come, ad esempio, del largo che si trova all’ingresso della pineta Mirtina lato Villa Romana, location nella quale sul tema l’ho spesso intervistato. Anche perché riteniamo da sempre che ad essere ricordati non debbano essere solo professionisti, governanti e benestanti, ma anche quei figli del popolo il cui esempio di vita rappresenta un modello da seguire. Da allora, però, purtroppo nessuno ha preso in considerazione questa nostra proposta che in occasione della triste ricorrenza rilanciamo con forza con la speranza che il neo sindaco Enzo Ferrandino possa far si che si concretizzi avviandone il necessario iter burocratico. E a chi eventualmente ci farà notare che per intitolare qualcosa a una persona scomparsa debbono trascorrere dieci anni dalla morte.