FONTE: Castedduonline
Ancora violenza in piena regole sulla pelle delle povere bestiole, comportamenti che “girano” su internet come valvola di sfogo individuale. Un video cruento, un maltrattamento ignobile con tanto di vera e propria esecuzione finale nei confronti di una povera volpe, colpevole (almeno stando a quanto si riesce ad apprendere dal dialogo di un uomo, con spiccato accento nuorese, intento a filmare con un celulare), di aver ammazzato le galline di proprietà dell’ignoto allevatore. Nelle immagini drammatiche, postate poi su Facebook, l’uomo ha appena catturato l’animale con un laccio artigianale, si vanta anche di aver “collaudato” quell’arnese da lui realizzato e che nel filmato è stretto attorno al collo della volpe che cerca invano di dimenarsi, “è bellu chi sesi”, (bello che sei…) dice in dialetto barbaricino. Il frame video, della durata di appena un minuto e 26 secondi, lascia spazio a ben poche motivazioni: il dialogo dell’uomo prosegue, forse è l’estremo gesto culminato per la disperazione di un proprietario terriero al quale gli animali selvatici, in questo caso le volpi, continuano ad ammazzare le galline del pollaio durante le consuete visite notturne, ma non giustifica però il modo orribile per far cessare il presunto massacro. Un colpo di zappa sulla testa mette fine alle sevizie, un gesto sconsiderato che non può essere però giustificato in alcun modo: il filmato finisce in rete e come era intuibile, fa scoppiare il finimondo tra gli animalisti e non solo. Era davvero indispensabile ammazzare in quella maniera sadica quel povero animale, che cercava cibo (come è naturale che sia) e nel farlo può aver causato danni in un terreno privato? Oppure era più semplice magari creare una recinzione efficacemente adatta a proteggere le galline da scorrerie di animali selvatici?