Migliaia di metri cubi di detriti e fango sono stati rilasciati dalla diga dell’A2A di Villa di Chiavenna lungo il fiume Mera. Lo svuotamento dell’invaso è stato necessario per mettere in sicurezza l’area in vista di una probabile discesa a valle dei resti della frana che la scorsa settimana, qualche chilometro più in alto, dal Pizzo Cengalo in territorio Svizzero, ha rilasciato quattro milioni di metri cubi di sassi e detriti. Sono ancora oltre un milione i metri cubi di materiali pronti a scendere a valle, stando al racconto degli esperti che monitorano costantemente il movimento di rocce e detriti. Otto escursionisti che si trovavano in zona al momento della frana risultano dispersi, una dozzina le case spazzate via dalla colata detritica in Val Bondasca. Chiuso il traffico frontaliero e, stando ai commenti e alle prime indiscrezioni di tecnici, sarà per un lungo periodo. Intanto il Mera, il fiume che dal territorio Svizzero attraversa tutta la Valchiavenna per poi finire nel Lago di Como, ha cambiato irrimediabilmente aspetto, colorandosi di un sinistro grigio scuro. Ci vorranno anni prima che la fauna e trasparenze delle sue acque possano tornare come erano appena una settimana fa.
Colata di fango e detriti a Villa di Chiavenna, svuotata la diga per sicurezza
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