Si è concluso il 2 Dicembre 2017 a Bari il corso sulla identificazione umana forense e autopsia orale, organizzato da “Dental Team D.V.I. Italia”, che in questa seconda edizione ha previsto la simulazione pratica di un’autopsia.
Obiettivo formare Odontoiatri e ausiliari per svolgere – anche a titolo gratuito – accertamenti Odontologico-Forensi e promuovere l’Odontologia Forense Umanitaria e migliori pratiche nell’identificazione, ancora oggi senza uno standard nazionale.
“Il sistema giudiziario italiano prevede”, spiega il Presidente Emilio Nuzzolese “che ogni Procura abbia l’autonomia di valutare l’autopsia di un cadavere attraverso la nomina di un medico legale. Tuttavia il pubblico ministero spesso ignora l’importanza di nominare, quale consulente tecnico ausiliario, l’odontoiatra forense ai fini della identificazione generica della salma. Senza contare che l’81% delle denunce di persone scomparse sono stranieri e ciò richiederebbe anche l’applicazione delle procedure e modulistica Interpol.
Questa negligenza può determinare un grave ritardo nell’identificazione e nel rilascio della salma”.
Secondo l’esperto, è impensabile eseguire un’autopsia a fini identificativi omettendo i rilievi autoptici odontoiatrici e la compilazione della scheda post mortem INTERPOL, atteso che l’odontologia forense contribuisce all’identificazione positiva in media nel 70% dei casi, in modo estremamente tempestivo ed economico.
Il dottor Nuzzolese è l’unico odontoiatra forense italiano impegnato – su scala nazionale ed internazionale – nella promozione dell’odontologia forense anche quale strumento umanitario e di contrasto alla violazione dei diritti umani. Il fine del corso svoltosi a Bari è proprio quello di incrementare il numero di Odontoiatri capaci di contribuire nell’identificazione dei ‘corpi senza nome’ censiti in oltre 2500 persone (fonte Ministero dell’Interno, giugno 2017).
L’impegno del dottor Nuzzolese prosegue infatti anche all’estero, attraverso il gruppo internazionale di Esperti chiamato “Forensic Odontology for Human Rights” di cui è coordinatore, che oggi conta 76 esperti di 36 diverse nazionalità.