Crotone (Calabria) 16 gennaio 2018

Crotone: 11 arresti per contrabbando di prodotti petroliferi

Crotone. Frode iva e accise per oltre un milione di euro nel contrabbando di prodotti petroliferi: eseguiti 11 arresti

L’indagine è nata grazie al controllo economico del territorio svolto dal Comando Provinciale e, nello specifico, in virtù del sequestro in data 04.04.2016 nei pressi di Cutro, di un’autocisterna polacca che trasportava l’anomalo prodotto petrolifero sulle strade della provincia di Crotone. Successivamente, grazie anche agli strumenti di cooperazione internazionale di cui il Corpo si avvale, agli investigatori del Nucleo sono giunti pregnanti dati che attestavano l’immissione in consumo di ingenti quantitativi di prodotto petrolifero recanti come destinazione in Italia, denominazioni di società ignare o di fantasia.

A tessere le fila della rete era un ristretto gruppo con base in Calabria, nella cittadina di Torretta di Crucoli, ma già operante è conosciuta in altre zone d’Italia basti considerare una analoga attività d’indagine svolta dai Finanzieri di Udine. Fondamentale per la ricostruzione dell’organizzazione criminale sono state le attività tecniche come anche i pedinamenti e le osservazioni svolte con la collaborazione di altri reparti del Corpo in tutta Italia e le indagini finanziarie svolte in virtù della contemporanea segnalazione di operazioni sospette che i Finanzieri pitagorici hanno saputo connettere alle emergenze investigative.

I provvedimenti giudiziari, hanno riguardato i seguenti soggetti: C.F. detto “u’ Baron”, C.G.P. detto “Gianpiero” con i ruoli di promotori e capi dell’associazione a delinquere, M.V. detto “Mandarino” quale “rappresentante” del prodotto con il compito di piazzarlo e di intessere affari con altri soggetti, S.M. la “testa di legno” delle società, nel tempo fittiziamente destinatarie del prodotto, ma dai cui conti partivano bonifici per i fornitori esteri per centinaia di magliaia di euro; C.S., C.M., G.N., E.G., B.E., A.G. e M.C., ciascuno con ruolo di partecipante e con mansioni coadiuvanti gli organizzatori del sodalizio criminale, fornendo il loro contributo alla realizzazione del programma delinquenziale.

Le conseguenti attività di natura fiscale che i finanzieri si apprestano a svolgere, come altre già in passato svolte a carico della famiglia C., permetteranno di ristabilire un sistema di concorrenza leale, gravemente minata dalla presenza sul mercato di soggetti che, in forza dell’attività illecita, erano in grado di vendere prodotti a prezzi inferiori rispetto a quello praticato dagli imprenditori onesti.