In questa simulazione realizzata dal Max Planck Institute for Gravitational Physics e l’Airborne Hydro Mapping GmbH due buchi neri situati in un primo momento ad una distanza di 30mila chilometri compiono un movimento, uno intorno all’altro, su delle orbite a spirale. Le zone in arancione sono le onde gravitazionali la cui forza diminuisce man mano che ci si sposta dall’interno (verde) verso l’esterno (rosso). Al termine del movimento i due buchi neri si fondono generando un nuovo buco nero.
Pubblicato in Cronaca |