Lecce (Puglia) 01 febbraio 2017

Guardia Costiera sequestra struttura balneare-ristorazione

Porto Cesareo: la Guardia Costiera sequestra una struttura turistico-balneare e di ristorazione

A seguito di un complesso iter di indagini, sono state accertate numerose violazioni a carico di un noto stabilimento turistico-balneare di Porto Cesareo, durante tutto il periodo dell’anno impiegato anche come ristorante/bar. Le indagini sono iniziate nell’estate del 2014 quando, a seguito di un’ordinaria attività di controllo lungo la fascia demaniale costiera, i militari della Guardia Costiera avevano notato, e denunciato opere e strutture realizzate in assenza di autorizzazioni e pareri previsti dalla normativa edilizia ed ambientale. La società proprietaria della struttura, infatti, ha realizzato un blocco ristorante, un blocco bar-tavola calda, diversi depositi e vani e varie strutture a servizio dello stabilimento balneare, in un’area sottoposta a particolari regimi di tutela, in quanto ricadente nella fascia dei 30 metri dal confine demaniale marittimo, nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, area soggetta a tutela idrogeologica ed a vincoli paesaggistici.

Nelle indagini è stato quindi coinvolto un tecnico nominato dall’Autorità Giudiziaria che, nel verificare quanto accertato dai militari, ha rilevato che le dimensioni della struttura sono, nel tempo, pressoché raddoppiate rispetto a quelle iniziali, con un aumento della volumetria di circa 2.500 metri cubi, realizzata in parte in difformità ai titoli edilizi posseduti ed in parte in assenza di qualsiasi autorizzazione.

Il risultato di questa trasformazione è stato deleterio per il circostante ecosistema: incremento del carico urbanistico, aumento nella produzione di rifiuti urbani, reflui fognari e consumo di energia elettrica e risorse idriche accresciuti a causa del numero di persone e merci nettamente superiore alla teorica sostenibilità della struttura.