Si è svolto nella mattinata di giovedì 10 dicembre a Palazzo di Città un approfondimento scientifico sulle condizioni ambientali a Taranto. Il sindaco Ippazio Stefàno ha chiamato a raccolta Arpa, Asl, Cnr, Ordine dei medici, dei farmacisti, dei chimici e dei biologi per un confronto a più voci e per smentire l’allarmismo lanciato dal Tg1 nei giorni scorsi.
«Si può dire con fatti oggettivi, non opinabili, che la qualità dell’aria a Taranto è nettamente migliorata, per cui attualmente la città non è a rischio». Questo il commento del primo cittadino al termine della riunione svoltasi alla presenza di Michele Conversano del Dipartimento di Prevenzione, Asl Taranto, Giorgio Assennato direttore di Arpa Puglia, Sante Minerba, responsabile del Registro Tumori – Asl Taranto, Nicola Cardellicchio del Cnr e del sindaco di Statte Angelo Miccoli. Presenti al dibattito anche i consiglieri e gli assessori comunali. È stato chiarito il carattere essenzialmente precauzionale, per soggetti particolarmente sensibili (asmatici, cardiopatici, bambini e anziani), delle misure trasmesse dall’Asl in caso di possibili criticità dello stato di qualità dell’aria per la concentrazione di Pm10.
«Non esiste dunque alcun allarme sanitario», è stato più volte ribadito.
Dopo decenni di emissioni incontrollate di inquinanti industriali che hanno gravato sul quartiere Tamburi, «vogliamo fornire ai cittadini di quel rione la massima prevenzione possibile – spiega Assennato- e sulla base dei nostri dati, abbiamo diffuso alcuni consigli di utilità pubblica. Questo non significa che c’è una situazione catastrofica in atto. La situazione è invece nettamente migliorata, non solo rispetto ad altre zone d’Italia ma anche rispetto ad altre città pugliesi che registrano ancora un inquinamento atmosferico che invece a Taranto non si riscontra più. Ma nonostante la qualità dell’aria sia buona, – aggiunge- i cittadini hanno il diritto di essere protetti».
Evidenziare quindi emergenze che «non esistono», rappresenta «una falsità mediatica che danneggia la popolazione, determina situazioni di preoccupazione assolutamente ingiustificata a fronte, viceversa, del nostro massimo impegno per mantenere i livelli di prevenzione altissimi, come in nessun’altra città italiana», accusa il direttore dell’Arpa.
Ciò che è stato trasmesso al Tg1 in un servizio a firma di Carolina Casa, in cui si racconta che a Taranto a causa dell’inquinamento, è vietato fare sport e tenere le finestre aperte per una parte della giornata, «non è la verità», sottolinea poi Conversano. La comunicazione che è passata «è stata fuorviante, sballata. Taranto non è assolutamente la città più inquinata d’Italia come si vuol far pensare.- riferisce ancora- Lo dicono i dati Arpa e Legambiente, secondo i quali il rione Tamburi è ai livelli più bassi, rispetto ad altre località del nord». Il direttore del Dipartimento di Prevenzione precisa infatti che «chi corre al Lungomare, a qualsiasi ora del giorno e della notte, è esposto ad un terzo delle polveri di chi corre ad esempio in Lombardia ed in Emilia Romagna».
Poi aggiunge, «le polveri fanno male, anche se in piccole quantità. Il nostro obiettivo è quindi quello di ridurre l’esposizione di tutta la popolazione agli inquinanti, soprattutto nel rione Tamburi che è sempre stato esposto ad un inquinamento sia quantitativamente che qualitativamente pesante. Questo il senso delle nostre raccomandazioni».
La popolazione «deve essere perciò tranquilla, – conclude Conversano- monitoriamo costantemente la situazione per
Per cronachetarantine Emanuela Perrone Taranto