DI SILVANA LAZZARINO e video – foto – montaggio A CURA DI VITTORIO BERTOLACCINI DETTO COBRA DUE
INTERVISTA AL MAESTRO GUIDO ANGELETTI
di Silvana Lazzarino
Le sue figure femminili portatrici di energia e libertà nel tempo
Guido Angeletti scultore, pittore e orafo nato a Bologna, in particolare attraverso la scultura conduce verso il mistero e l’ignoto, verso il cambiamento e la trasformazione che apre alla libertà, e ai ruoli che l’individuo assume nel percorso esistenziale. Con eleganza e originalità passando dal mito alla storia, dalla tradizione alla modernità, nelle sue sculture (in bronzo e alluminio) si sofferma sul ruolo della donna quale presenza che infonde energia creativa e armonia nel mondo e sulla sua condizione all’interno di una società spesso chiusa. In questo suo contesto invita a riflettere sul rapporto tra verità e finzione giocato attraverso il simbolo della maschera che nasconde la vera identità creando chiusura come in “Maschere 1”, o sul mistero che affiora in “Enigma” e ancora sul sogno quale atto creativo e motivo di fuga tanto caro all’immaginazione della “Sognatrice”.
1 – Maestro Angeletti come nasce la sua passione per l’arte?
Fin dalla più tenera età amavo disegnare. In effetti durante tutta la mia scolarizzazione eccellevo nelle materia artistiche. La passione per l’ arte mi ha sempre accompagnato anche se i casi della vita mi hanno portato a frequentare l’accademia di belle arti di Bologna solamente in età adulta.
2 – L’attività di orafo quanto ha inciso nel dare forma a sculture in alluminio lucidato a specchio e sabbiato realizzate in fusione a cera persa?
Diciamo che è nella creazione dei gioielli artistici che ho cominciato a sperimentare il fascino del rapporto tra superfici perfettamente lisce e lucide e parti opache e testurizzate quasi a rappresentare il gioco tra positivo e negativo che permea ogni aspetto della vita.
3 – Linearità, equilibrio e armonia caratterizzano il suo lavoro dove si avverte il richiamo alla classicità con attenzione alle proporzioni e allo studio dell’anatomia affrontato con precisione e cura. Cosa può dirmi a riguardo?
Amo istintivamente il bello, a prescindere dalla cultura da cui proviene e poichè penso che esso nasca dal perfetto equilibrio tra energie contrastanti (questo è anche a mio avviso il principale elemento costituente della bellezza femminile), spesso mi riesce spontaneo il riferimento al corpo umano nell’ arte classica quale insuperato esempio di armonia tra le parti.
4 – Quali i suoi punti di riferimento?
In realtà non mi ancoro troppo a riferimenti ben precisi ma cerco di cogliere ciò che mi stimola in un dato momento anche se di fatto la bellezza e l’ armonia, non necessariamente di provenienza classica, mi influenzano profondamente.
5 – La resa della plasticità nelle figure viene esaltata dalle lucidature a specchio alternate a testurizzazioni e patinature classiche?
Direi che la lucidatura a specchio è un valore aggiunto che arricchisce di significato il tema trattato impreziosendone alcuni aspetti.
6 – Nelle sue sculture la figura femminile ha un posto privilegiato come si può notare in molti lavori dove è espresso il ruolo della donna di oggi non solo figura forte e decisa, capace di reagire, ma anche fragile e dubbiosa, e ancora capace di sognare e mostrarsi aperta al cambiamento, sempre nel suo essere sensuale e creativa. Mi può descrivere queste sfaccettature della donna nella sua arte?
Ritengo il femminile l’essenza fondamentale della vita e come tale esso si prende carico di ogni energia che costituisce la vita stessa. Tuttavia nonostante sia oberato da questo pesante fardello l’essere femminile è attrezzato per affrontare le difficoltà subendone però delle conseguenze. Nel ciclo di opere “Le Nostre Donne” tento di descrivere il complicato universo di emozioni e sensazioni contrastanti che emergono da questo travagliato percorso.
7 – Attraverso la figura femminile lei entra nei ritmi della storia tra passato e presente sfiorando alcuni aspetti legati al mito? In che modo?
Le immagini mitologiche sono presenti nel mio subconscio e quindi i riferimenti non sono cercati, ma emergono spontaneamente durante l’azione creativa seguendo misteriose correlazioni che lascio vivere se funzionali alle finalità dell’opera.
8 – Tra le sculture quali quelle in cui emerge il sentimento del mistero e del doppio aspetti tanto cari a Pirandello e che fanno parate dei comportamenti esistenziali?
Sicuramente in “Maschere” e “La Donna che Cammina” si può ritrovare un aggancio alla tematica del doppio Pirandelliano. Anche in “Relazioni” (opera non inserita nel tema “Le Nostre Donne”), dove al cambiare del rapporto spaziale tra le figure si verifica il cambiamento momentaneo del rapporto psicologico tra loro. Questo forse può essere messo in relaziono al “flusso” della vita in continuo cambiamento così come lo intende Pirandello. Per ciò che riguarda il mistero il punto di contatto col pensiero pirandelliano si può ritrovare in “Enigma” ma anche le sculture “Intimo” e “Sognatrice” contengono elementi “misteriosi”.
9 – Le sue sculture riferite alla figura della donna uniscono fascino mistero e bellezza. Come restituisce queste caratteristiche?
Nel mio fare creativo mi affido molto alla spontaneità. Certo l’opera nasce da una idea forte che viene tradotta in disegni, poi in bozzetti ed infine nel lavoro definitivo, ma durante tutto questo processo cerco di tenere un equilibrio tra la mia mano che domina la materia e la materia che si impone da sè quasi avesse una vita propria. In pratica mi sento un po’ come un supervisore che deve approvare il lavoro portato a termine dalle proprie maestranze (la mano e la materia).
10 – Dopo il successo riscontrato con la partecipazione alla mostra collettiva L’anima nell’arte svoltasi dal 7 al 17 dicembre 2017 a Perugia presso gli spazi della Ipso Art Gallery, quali saranno i prossimi appuntamenti espositivi?
Al momento ho in calendario una mostra a Faenza in marzo e in aprile una a San Miniato e una a Ventspils in Lettonia.
11 – Tra gli scultori di richiamo internazionali quali stima e apprezza di più e con quali avrebbe piacere di esporre?
Ne apprezzo diversi e mi è difficile stilare una classifica anche perchè cerco di essere neutrale rispetto all’ opera di altri per non rimanerne influenzato e mantenere una indipendenza di linguaggio e di poetica. Naturalmente è sempre interessante esporre con altri artisti anche non necessariamente scultori purchè vi sia una compatibilità del lavoro ma sinceramente questa ricerca non l’ho ancora fatta
Iintervista di SILVANA LAZZARINO