La Torino-Lione minacca la farfalla NoTav, rara e a rischio

Farfalla a rischio estinzione a causa del cantiere dell’Alta velocità. Il comunicato degli attivisti No Tav, allegato al video:
“La Valle di Susa è un luogo ricchissimo di specie animali e vegetali. Tra queste tantissime sono le farfalle. Purtroppo una di queste è messa a serio pericolo dai futuri cantieri della Nuova Linea Torino – Lione. Si tratta della Zerinzia (Zerynthia
polyxena Geyer, 1828), un lepidottero dai colori contrastati e dal volo radente, che si può osservare da adulto nei mesi di aprile e maggio. Questa specie è legata a luoghi dove siano presenti alcune piante del genere Aristolochia, nutrici dei suoi bruchi, che crescono abbondanti soltanto in condizioni particolari e difficili da interpretare. La distribuzione della Zerinzia oggi è da considerarsi frammentata.
La minaccia principale consiste nella distruzione di praterie e radure e dalla perdita delle piante ospiti, che causano drammatiche estinzioni a livello locale. Per queste ragioni questa specie è inserita nell’Allegato IV della Direttiva Europea “Habitat”
e nell’Appendice II della Convenzione di Berna. E’ quindi ritenuta, secondo le normative, una delle “specie animali vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa” degli stati. Recentemente è stata scoperta in Val Clarea, uno dei
pochi luoghi dove è stata documentata in Piemonte. Purtroppo il delicato sito riproduttivo di questa specie ricade all’interno della zona che dovrebbe ospitare l’allargamento del cantiere per la realizzazione della Torino – Lione. I lavori dovrebbero iniziare
nei prossimi mesi, ma i progettisti non hanno menzionato la presenza di questa farfalla protetta, scegliendo di ignorarla o ancora peggio perchè non in grado di rilevarla, nonostante i tantissimi soldi Pubblici spesi per le valutazioni di impatto ambientale.
Tutto questo è gravissimo ed è inaccettabile. Per noi prendersi cura del territorio vuol dire conoscerlo a fondo e schierarsi di fronte alla minaccia di perderne i tesori. A causa di un’opera spinta ormai a fatica soltanto da chi, senza vergogna, antepone
gli slogan ai dati che ne dimostrano la sua completa inutilità”.