Quando le parole uccidono più delle armi. Dopo le pallottole di piombo quelle di fango. Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, scampato il 18 maggio scorso a un attentato, oggi denuncia il tentativo di infangare il nome di sua moglie, accomunandola a una nota famiglia mafiosa. La moglie di Antoci è stata indicata come nipote di una nota capofamiglia mafiosa solo per via dell’omonimia da un sito di cronaca siciliana che poi si è affrettato a smentire la notizia, quando ormai un altro sito aveva ripreso la notizia addirittura indicando lo stesso Antoci come il nipote di alcuni boss che avevano preso parte alla strage di Capaci.
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