Roma (Lazio) 21 ottobre 2016

LE QUAQUAQUATE – Pastafariani e libertà di coscienza

LE QUAQUAQUATE in Do minore – Pastafariani e libertà di coscienza

L’obiezione difficile”, ma che grande quaquaquata!
Il flashmob satirico-pastafariano dei pirati di Roma e Salerno.
Ieri 21 ottobre 2016 presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari a Roma si è svolto il convegno “CosCienza senza diritti?”
Alla luce delle recenti notizie, le quali testimoniano che la vita delle donne è in pericolo a causa di un’interpretazione strumentale della legge, i pirati pastafariani di Roma e Salerno si sono interessati dei contenuti del convegno. Hanno quindi focalizzato l’attenzione sull’intervento intitolato “L’obiezione difficile”, che raccoglie le testimonianze di: Massimo Gandolfini (Presidente del Comitato “Difendiamo i nostri figli”), Ermanno Pavesi (Segretario generale della Federazione Internazionale della Associazioni dei Medici Cattolici), Piero Uroda (Presidente dell’Unione Cattolica Farmacisti Italiani), Paolo Maria Floris (Dirigente della Pubblica Amministrazione).
Qualsiasi confronto su temi di libertà e diritto sono da onorare nel rispetto di ogni voce. Tuttavia i pirati pastafariani osservano:
L’obiezione di coscienza è un diritto.
Le legge 194/78 è un diritto.
Accade però che più del 70% dei ginecologi italiani siano obiettori. Ci sono regioni in cui la concentrazione di obiettori arriva all’80-90%.
Ecco quindi le dichiarazioni della ciurma romana e campana che si sono riunite a Roma per la circostanza: «Reputiamo un’autentica quaquaquata affermare che l’obiezione di coscienza in Italia sia difficile o osteggiata. Ci pare, invece, che essa sia un’arma ideologica con la quale si danneggia la salute psicofisica delle donne. Ci appare altresì una grande quaquaquata presentare il rifiuto a vendere un farmaco come un diritto e non come un ostacolo a un diritto». È dovere dello Stato prendere gli opportuni provvedimenti affinché il personale medico e sanitario sia reclutato in modo bilanciato. Intanto, le due ciurme sono rimaste all’ingresso del Palazzo. Ritenendo che il “coro” del dibattito che lì si stava svolgendo non fosse altro che una sonora quaquaquata, non sono riusciti a mantenere la serietà a lungo e hanno intonato un canto per segnalare l’evidenza della questione.
“L’obiezione difficile. Quaquaquata in no minore” è il brano che il piccolo coro pastafariano ha interpretato a bocca chiusa sotto il Palazzo dei Gruppi parlamentari, lasciando i presenti… a bocca aperta.
«Come disse Martin L’Utero, è necessario dire no al giuramento d’Ipocrita». Questo, il messaggio finale che la ciurma dei pirati pastafariani di Roma e Salerno ci ha lasciato. Difendere la legge 194/78 significa rispettare la libertà di scelta della donna che nessun modello imposto può e dovrebbe compromettere.
La Chiesa Pastafariana Italiana rende culto al Prodigioso Spaghetto Volante. Nonostante sia composta da ardenti e fedelissimi e spiritualissimi frittelli, essa crede che la società civile debba essere assolutamente laica. Laddove altre religioni riescano a intervenire o a pesare nella costruzione delle regole e delle leggi di tutti, allora anche i pirati pastafariani rivendicano per sé medesime opportunità.
Per ulteriori informazioni:
Beverenda Scialatiella Piccante, Frescova di Salerno [Emanuela Marmo] emanuelamarmo@libero.it
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