(Friuli-Venezia Giulia) 15 ottobre 2014

Marghera:i re dell’electro-industrial sbarcano nel veneziano

presso lo “spazioaereo” di marghera in via dell’industria , si è goduto dell’elitario onore vedere all’opera uno dei più geniali progetti che l’attuale scena elettronica possa permettersi :

“L’idea dei Liars nasce nel novembre 2000, dopo che due amici ed ex-studenti di Los Angeles, Aaron Hemphill e Angus Andrew, si incontrano a New York rispondendo ad un annuncio attaccato in un negozio di dischi dai due musicisti Pat Noecker e Ron Albertson. Insieme, iniziano a scrivere musica partendo da tessiture ritmiche di drum machine e aggiungendo al tutto consistenti elementi di attitudine punk. Keypads sintetici, modulazione vocale, composizioni precedenti sparse qua e là, unite alla loro equazione di chitarra-basso-batteria, creano le loro angolari ma allo stesso tempo melodiche canzoni, muovendosi sulla scia di gruppi come Gang Of Four e A Certain Ratio, tutti sulla sottile linea tra il ballabile ed il punk.
A pochi mesi dalla nascita i Liars rilasciano il loro primo album, “They Threw Us All in A Trench And Stuck a Monument on Top”, registrato in soli due giorni da Steve Revitte, già al lavoro con Beastie Boys e Lee “Scratch” Perry.
Nello stesso anno, dopo un cambio di formazione, che vede l’uscita di Noecker ed Albertson e l’ingresso del batterista Julian Gross, i nuovi Liars si rintanano nelle foreste del New Jersey per registrare il secondo disco. Il risultato è “They Were Wrong, so We Drowned”, ispirato all’elettronica sperimentale e alle leggende germaniche sugli incantesimi.
Dopo il trasferimento a Berlino, i Liars riescono a diventare ancora più ambiziosi, dando alla luce “ Drum’s Not Dead”, forse il loro album più bello, un concept sulla creatività ed il dubbio accompagnato da una serie di cortometraggi creati dalla band stessa e da altri videomakers. I suoni sono più precisi e la scrittura è diventata strutturata, è ormai evidente il salto di qualità della formazione a quei Liars che oggi tutti noi conosciamo.
Dopo un self-titled album nel 2007, tornano a Los Angeles nel 2010 per partorire “Sisterworld”, un suggestivo misto di scariche atmosferiche e violente esplosioni. Due anni dopo decidono invece di virare verso lidi più soft con “WIKIW”, strizzando l’occhio ai Radiohead, con cui pure hanno girato in tour.
In questo 2014, precisamente in marzo, ci arriva con le sue tinte industrial”