Ex lavoratori Montefibre di Marghera minacciano nuove forme estreme di lotta e riescono a farsi ricevere dall’autorità portuale di Venezia. Al di là di una calda accoglienza però, i nodi vengono subito al pettine. Da quando Montefibre è stata assorbita dal Porto, nel 2009-2010 è stata portata avanti una parte della bonifica dei territori, senza una vera trasformazione dei terreni, che permettesse anche l’assorbimento della manodopera dell’ex società. Dopo numerosissimi corsi di formazione e varie promesse sulla carta, a distanza di oltre 4 anni molti ex dipendenti Montefibre si trovano con un nulla di fatto, tanti di loro ormai senza cassa integrazione e di fronte alla prospettiva di trascorrere ancora un Natale senza un euro in tasca. La loro determinazione li ha premiati. In tanti erano al fianco dei dipendenti Vinyls nello sciopero della fame di un mese fa. Sono stati ricevuti dall’autorità portuale. Ma le prospettive di essere riammessi a svolgere un lavoro, sembrano sempre più lontane. In ordine intervengono Massimo Darici e Claudio Callegaro, ex dipendenti Montefibre in mobilità e Davide Stoppa della Filctem Cgil Venezia
(Friuli-Venezia Giulia)
29 ottobre 2014
Marghera, per i lavoratori Montefibre nessuna risposta
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