Nuove immagini che mostrano la dinamica di quanto accaduto ieri a Bresso e spiegano anche perché della carica ci siano solo pochi secondi di immagini da una prospettiva ravvicinata, mentre il respingimento è durato molto di più. Ai giornalisti è stata di fatto impedita la possibilità di documentare l’intervento degli agenti dei reparti antisommossa.
Nello stesso momento in cui inizia la carica, personale della Questura allontana ogni giornalista, fotografo e operatore presente sul posto, chiedendo i documenti. Il risultato è stata chiaramente l’impossibilità di continuare le riprese. Perdendo così le immagini visivamente e giornalisticamente più rilevanti.
Premesso che ovviamente è nelle funzioni della polizia poter chiedere i documenti, la perfetta sincronia tra richiesta e carica ha di fatto limitato gravemente la possibilità di svolgere il lavoro nei minuti più importanti della giornata.
Inoltre, non sussistevano problemi di sicurezza per i giornalisti in quella posizione, visto che nessuno dei migranti impugnava bottiglie di vetro, tantomeno sassi, pietre o molotov, a differenza di quanto accade in molte manifestazioni, dove i giornalisti non vengono certo allontanati.
Per una volta, le immagini da una prospettiva diversa, grazie al video pubblicato su NordMilano24, per documentare le difficoltà che incontrano i giornalisti nel fare semplicemente il loro lavoro. Il diritto di cronaca non sempre pare essere tutelato in questo Paese.