Le onde del mare bagnano Kaulon. Il vento che soffia accarezzando i resti della città fondata da Kaulon, eroe della guerra di Troia, ci riportano indietro nel tempo. All’ottavo secolo avanti cristo quando sulle sponde dell’odierna Calabria approdò una piccola comunità di greci facendone una delle città più importanti del mediterraneo. Sulle spiagge dorate lambite dal mar Ionio, i resti di una civiltà all’avanguardia ma scippata dall’incuria e dal disprezzo di un patrimonio invidiatoci da mezzo mondo. A raccontarcelo è lo storico archeologo Francesco Cuteri. Una vita dedicata al sito di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria.
Oggi la forza di Poseidone, prorompente e distruttiva ai posteri rischia di non lasciare più nulla. Le forti mareggiate hanno danneggiato le mura di cinta della città provocando molti danni. A nulla è servita una barriera in frangiflutti costata 30 mila euro di cui 7 mila solo per trasportarli in spiaggia. Al resto hanno provveduto gli uomini costruendo vicino all’area archeologica e realizzando a monte un tratto della statale 106 ionica percorsa da migliaia di automezzi al giorno.
Durante gli scavi viene rinvenuto uno dei mosaici più grandi del periodo ellenistico. In quella che doveva essere l’area termale per mancanza di fondi si ritrova ad essere oggi un abbeveratoio per uccelli in periodi di copiose piogge. Non ci sarebbero i fondi nemmeno per una piccola tettoia.
300 mila invece sono i danari fermi su un conto corrente bancario da febbraio pronti all’utilizzo, per cercare di allentare il fenomeno ondoso che sta distruggendo Kaulon, assieme ai tanti altri finanziamenti che purtroppo non hanno lenito il dolore di un sito che in qualsiasi altro paese avrebbe avuto migliore fortuna.
Monasterace: il sito di Kaulon crolla, bisogna salvarlo
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