Napoli (Campania) 02 luglio 2015

Norman Atlantic, dopo sei mesi nessuna notizia dei dispersi

Sei mesi sono trascorsi dalla tragedia della Norman Atlantic. E’ il 28 dicembre quando dal traghetto della società Visemar noleggiato dalla compagnia greca Anek Lines in viaggio da Igoumenitsa ad Ancona viene lanciato il may day. Sulla nave 500 tra passeggeri e membri dell’equipaggio. E nella pancia del relitto, auto e tir carichi di merce di ritorno in Italia. Sono le tre del mattino quando improvvisamente un violento incendio scoppia a bordo. Nei ponti riservati agli automezzi si sollevano altissime lingue di fuoco, mentre sul pontile principale scoppia il panico. Nel caos totale vengono abbassate in mare diverse scialuppe di salvataggio. Chi può cerca di mettersi in salvo, altri purtroppo non ce la faranno. Moriranno per annegamento od ipotermia. Saranno salvate 477 persone ma comunque il bilancio è pesante. 11 le vittime e 19 tra cui tre clandestini i dispersi. Tra questi due autotrasportatori italiani. Carmine Balzano di Napoli e Giuseppe Mancuso messinese. Di loro si perderanno le tracce. Da quel 28 dicembre salvo le settimane seguenti quando la Norman salirà agli onori della cronaca, sui due cittadini italiani è calato il silenzio più assordante. Nonostante nei mesi successivi alcuni corpi siano stati ritrovati sulle coste italiane e greche, si attendono ancora gli esiti del dna. Come le indagini, pare non abbiano portato ai risultati sperati. Dalla scatola nera recuperata a bordo della nave mancherebbe l’audio delle ore successive all’incendio poiché danneggiata dalle fiamme. Un mistero che aumenta i dubbi attorno a cosa sia accaduto quella notte. Una verità che secondo la famiglia di Balzano non verrà mai a galla. Cosa si nasconde dietro l’incendio che non ha fatto più tornare a casa Carmine. Chi c’è dietro il rogo della Norman e perché si continua a non fare chiarezza sul traghetto. Domande alle quali ancora oggi nessuno sa o vuole rispondere.