Catania (Sicilia) 26 febbraio 2017

Polisportiva Alfa Catania. Accesso playoff serie C Silver

(di Fabio Patanè – interviste Roberto Quartarone). L’Alfa supera l’empasse di metà gara grazie alle sue punte di diamante… Bianca: «La fame vien mangiando»…
L’americano d’Ortigia Alessandro Agosta ha seminato il panico al Leonardo da Vinci. Avrebbe potuto vincere la sfida da solo, ci ha messo i mezzi, ma l’Alfa ha giocato come sa, affidandosi alle punte di diamante, e ha saputo raccogliere le forze e concentrarle in un ultimo periodo perfetto, riuscendo così a conquistare il posto nei play-off. L’Aretusa ha denotato quanto sia ormai corta la coperta: troppi infortuni hanno privato coach Marletta delle sue stelle e il solo quintetto fa un lavoro encomiabile per tenere a galla. La griglia della post-season è ancora un rebus, entrambe però saranno protagoniste e potrebbero incrociarsi di nuovo. È una grande gara, la più appassionante dell’anno per il pubblico alfista: i catanesi entrano in campo determinati e aggressivi. Mimmo Ferraro imperversa, Gottini colpisce da tre, Byrd è un carrarmato: tutti e tre confezionano il 17-6, poi 23-8, poi 30-12. Aretusa è in ambasce perché Tino DiTrapano è in confusione e solo Agosta regge la baracca.

Appena però il play della West Virginia trova il ritmo, l’inerzia cambia. Marletta dispone meglio la difesa, l’Alfa rallenta, malgrado trovi grandi giocate sull’asse Commissaris (rubata e assist)-Byrd (segna in contropiede) e Ferraro continui a dominare. Agosta però fa ciò che vuole in attacco, Bianca tenta la carta Verzì per limitarlo, ma c’è poco da fare. Non basta un Javonte Byrd che segna da tre con l’uomo addosso, ruba palla e sforna un assist perfetto per Gottini (57-49), né un ottimo Daniel Arena in costruzione e difesa: con DiTrapano e Tolliver più concreti, le speranze di rimonta biancoverde si rinfocolano. È Andrea Bellofiore a completarla: tripla e 57-58. Azioni spettacolari si alternano a grandi ritmi, degne di una partita di cartello. Quando qualcuno inizia a preoccuparsi in tribuna, ci pensa il Re Mida Byrd a trasformare in oro ogni pallone. Lo strappo decisivo lo danno lui e il gladiatore Ferraro: 81-77 con gli avversari che sono in apnea. Il fallo di Tolliver su Commissaris che schiaccia segna la fine delle speranze aretusee. «Bravi i nostri avversari, soprattutto Agosta che è un grande uomo di sport, ma bravissimi i nostri ragazzi – esulta Andrea Bianca –. Siamo riusciti ad alternare la difesa, limitando gli avversari. È una vittoria grandissima per la società, che raggiunge un sogno che non pensavamo di poter realizzare. La fame vien mangiando, adesso vediamo che succede».

«La stanchezza sta vincendo nelle ultime gare – spiega Paolo Marletta –. Essendo più corti facciamo fatica a tenere botta nelle partite lunghe. Abbiamo fatto due gare in una: sono felice che dal -18 abbiamo rimontato. Si fa fatica contro gli avversari freschi e frizzanti che entrano nel finale». Roberto Quartarone