Roma (Lazio) 15 giugno 2017

Polizia di Stato: prima di postare sui social pensaci!!!

Questo video della Polizia di Stato, ci ricorda l’uso del social ma sopratutto che cosa si scrive… prima di postare pensa, una riflessione sull’uso dei social, perché siamo quello che postiamo

Convegno “L’uso consapevole dei social network” da parte degli appartenenti alle Forze DI Polizia e Forze armate

Oggi alla Scuola di perfezionamento delle forze di polizia, a Roma, si è tenuto un convegno dal titolo “L’uso consapevole dei Social Network” da parte degli appartenenti alle Forze di polizia e alle Forze armate.

All’iniziativa hanno preso parte il direttore del TG La7 Enrico Mentana, il capo della Polizia Franco Gabrielli, il capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano e i professori Marco Marcellini e Annamaria Giannini, rispettivamente capo dipartimento Comunicazione della Sapienza Università di Roma e docente della facoltà di Psicologia alla stessa Università.

Durante la conferenza è stato proiettato anche un filmato che racchiude delle simulazioni di pubblicazioni e interventi inopportuni sui social network in cui gli appartenenti ai Corpi dello stato possono incorrere.

Infatti sono diversi i casi di battute, commenti e post sconvenienti tra colleghi o amici in un contesto privato, che divulgati in pubblico, hanno generato nei cittadini percezioni non positive sugli uomini in divisa e sulle istituzioni di appartenenza.

Da qui la necessità di affrontare il problema e sensibilizzare chi indossa l’uniforme sul modo più opportuno di comportarsi in Rete, al fine di dare il buon esempio sul web così come avviene nella vita reale.

Il video proiettato, dal titolo “Siamo quello che postiamo”, ha per l’appunto la finalità di portare a conoscenza di tutto il personale di come può essere facile esagerare con quello che si pubblica sui social, mancando di rispetto a noi stessi, ai colleghi, alle istituzioni e ai cittadini. Quindi non una aggiunta di regolamenti da rispettare, che già ci sono, ma un modo per far riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni poiché la divisa non si toglie mai.