Barano D'ischia (Campania) 06 novembre 2014

PRIVATIZZAZIONE GENESIS: ULTIMA VERGOGNA GIUNTA FERRANDINO

PRIVATIZZAZIONE DELLA GENESIS: E’ SOLO L’ULTIMA VERGOGNA POLITICA E SOCIALE DELL’AMMINISTRAZIONE DI GIOSI FERRANDINO

di Gennaro Savio

In Italia da oltre vent’anni la sciagura delle privatizzazioni volute da governi di centro, centrodestra e centrosinistra sta privando il popolo italiano di beni collettivi e della gestione di società che erogano servizi alla collettività. E Ischia purtroppo, anche in questo, non si distingue dal resto del Paese. E non potrebbe essere diversamente visto che da sempre, anche dalle nostre parti, a governare a livello locale sono le stesse forze politiche e partitiche presenti in parlamento anche se spesso nascoste dietro mentite spoglie di liste civiche trasversali. In questi giorni l’amministrazione del Comune di Ischia, frutto dell’alleanza elettorale tra il partito di Matteo Renzi e quello di Silvio Berlusconi sull’isola Verde rappresentati dal sindaco di Ischia Giosi Ferrandino del Partito Democratico e dal senatore di Forza Italia Domenico De Siano, ha deciso che un’altra società mista con capitale pubblico al 51% deve essere totalmente privatizzata. Si tratta della Genesis srl, società addetta alla riscossione dei tributi comunali che opera a Ischia da oltre dieci anni e che conta ben dodici dipendenti. Inutile sottolineare che con la scellerata privatizzazione di questa società, mentre gli ischitani vedranno ridursi al lumicino servizi oggi garantiti ad un certo livello, i dipendenti, dodici padri di famiglia della nostra Isola, rischiano di trovarsi senza lavoro.
La cosa anomala è che mentre per lo scioglimento di società pubbliche o semipubbliche in genere si utilizzano come giustificazione i conti in rosso che annualmente contraddistinguono la loro gestione, in questo caso questo pretesto non può essere usato. Infatti i bilanci degli ultimi anni relativi alla Genesis sono stati chiusi in attivo. Ma non è tutto. Infatti la società i cui uffici attualmente operano nei locali del centro polifunzionale, è stata una delle poche che già da anni ha ridotto i costi del 20% in nome della cosiddetta spending rewiew. Come? I dipendenti, ad esempio, hanno rinunciato nella busta paga al 20% del premio produttività e da quello che abbiamo potuto capire a fronte di un risparmio annuo di circa 200.000 euro, sono aumentati gli incassi. E allora, quello che ci chiediamo è questo: con quale pretesto l’amministrazione Ferrandino privatizza la Genesis che a detta dei più rappresenterebbe una società cosiddetta virtuosa visto che i conti non sono in rosso? Cosa si cela dietro la decisione presa dall’amministrazione in carica che presto potrebbe portare l’argomento in Consiglio comunale? Più che il costo dei lavoratori, in genere in questo caso in Italia a costare parecchio in queste società sono i componenti dei vari C.d.A. che continuano ad essere preferiti alla figura dell’amministratore unico che garantirebbe un consistente risparmio agli enti sovra comunali. E allora anziché colpire i servizi e i lavoratori, perché non si colpiscono gli eventuali sprechi?

PAESE ALLO SBANDO, SE PRIMA O POI GIOSI FERRANDINO SI DIMETTERA’, ISCHIA E GLI ISCHITANI HANNO TUTTO DA GUADAGNARE E NULLA DA PERDERE

In questi giorni si fa un gran parlare di un possibile ritorno al voto degli ischitani nella prossima primavera in quanto il sindaco Ferrandino, primo dei non eletti del PD alle scorse elezioni europee, potrebbe “volare” a Strasburgo in quanto si libererebbe un posto per le imminenti elezioni regionali.
Ipotesi che al momento non hanno nulla di concreto. In questo caso, però, quale sarebbe il bilancio politico da farsi circa gli oltre sette anni di governo dell’amministrazione in carica? Quale sarebbe l’eredità politico-amministrativa che Ferrandino e la sua amministrazione lascerebbero al Paese? Si tratterebbe di un’eredità politica estremamente negativa di cui Ischia sicuramente avrebbe potuto e dovuto fare a meno. Infatti, così com’era accaduto con l’Amministrazione di centro-destra guidata da Giuseppe Brandi che ha governato prima dell’avvento dell’ex sindaco di Casamicciola, oggi Ischia risulta un Comune letteralmente abbandonato al proprio destino di degrado sociale. E per avere conferma di quanto stiamo affermando basta dare uno sguardo alle pinete e ai parchi pubblici.
Infatti quelle che dovrebbero rappresentare il salotto sempreverde del comune, da anni sono teatro di incuria e abbandono e quando rarissimamente si decide di ripulirle dalle erbacce che ne inondano i viali, lo si fa senza il minimo rispetto del rigoglioso e prezioso sottobosco che le caratterizza. Come l’area adibita a verde negli anni scorsi che si trova nel cuore del centro storico di Ischia e precisamente sul lungomare Cristoforo Colombo, nella zona alberghiera per antonomasia del Comune e quotidianamente frequentata da migliaia di turisti, e che risulta ricolma di erbacce e rifiuti. Ebbene, nonostante le nostre denunce giornalistiche frutto delle segnalazioni pervenuteci proprio dai graditi ospiti della nostra Isola, per l’intero arco della stagione turistica questo angolo che affaccia sul Golfo di Napoli non è stato mai ripulito dalle erbacce e dai rifiuti e a tutt’oggi può essere preso ad esempio per lo stato di degrado in cui versa l’intero territorio. Eppure il Sindaco Ferrandino, soprattutto nel corso della prima campagna elettorale, aveva garantito cura per il verde pubblico ma negli anni, anche questa elementare promessa elettorale è caduta nel dimenticatoio. Camminando per le strade di Ischia, poi, basta abbassare lo sguardo verso il selciato e notare come da anni parecchi pali della pubblica illuminazione risultino ancora indeboliti alla base perché arrugginiti e bucati e nel tempo, nonostante le nostre denunce politiche e giornalistiche, non sono mai stati sostituiti. Un discorso a parte, poi, merita Ischia Ponte a partire dalla mancata soluzione relativa ai periodici allagamenti del piazzale Aragonese per l’assenza di scogliere a difesa dell’abitato mai realizzate nonostante i proclami elettorali e per la mancata messa in sicurezza dei basoli dissestati di via Luigi Mazzella dove è facile cadere e farsi male a causa di buche larghe e profonde presenti tra le mattonelle basaltiche. Per quanto riguarda il Borgo di Celsa, bisogna sottolineare che negli anni agli ischiapontesi è stato negato persino il servizio di trasporto pubblico visto che ai pullman della Eav Bus è stato imposto il divieto di raggiungere il piazzale aragonese nelle ore di chiusura al traffico. E che dire della scellerata politica delle privatizzazioni con cui l’Amministrazione Ferrandino ha deciso di privatizzare società come la Genesis e persino beni pubblici della collettività come i beni immobiliari comunali a partire da quelli presenti sul Castello Aragonese? E vogliamo parlare della gestione privatistica della Biblioteca Antoniana e della Torre di Michelangelo che il Comune sarebbe intenzionato ad estendere persino alle pinete pubbliche? E che dire della vergogna irrisolta del depuratore in costruzione da decenni sulla collina di San Pietro oppure della mancata realizzazione degli alloggi per gli sfollati di Monte Vezzi ancora costretti a vivere come i nomadi nei container sistemati a due passi dal centro storico di Ischia? E vogliamo aggiungere qualcosa sui trasporti marittimi e terrestri divenuti oramai una dannazione quotidiana per gli utenti isolani a seguito dello scellerato processo di privatizzazione della società armatoriale pubblica Caremar che comprometterà ulteriormente il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale con la Terraferma di residenti e turisti e del fallimento della società di trasporto pubblico su gomma?
Situazioni, queste, che oltre a mettere il dito nella piaga del malgoverno locale, denotano e mettono a nudo la totale mancanza di peso politico verso le istituzioni della Terraferma e in modo particolare della Regione e del governo nazionale non solo di Giosi Ferrandino, considerato da anni un esponente di spicco a livello regionale e non solo del Partito Democratico, ma anche del senatore di Forza Italia Domenico De Siano ex sindaco di Lacco Ameno e ex deputato. Come possiamo dedurre da questo brevissimo excursus sulla politica portata avanti in questi anni dall’Amministrazione di Giosi Ferrandino, prima si ritorna alle urne e meglio sarà per gli ischitani che dalle eventuali dimissioni del Primo cittadino avrebbero sicuramente tutto da guadagnare e nulla da perdere.