Svegliati alle 2 di notte, spostati al confine tra Croazia e Slovenia, poi abbandonati a sè stessi, senza acqua, cibo, al freddo, in mezzo ai campi. Infine 10-15 km di cammino, prima di arrivare all’ennesimo campo profughi. Ci sono bambini, donne, anche una persona in sedia a rotelle, nel gruppo di migliaia di persone che ha appena fatto ingresso in Slovenia. Un esodo che lascia senza parole. “Non andrebbero trattati così nemmeno i polli”.
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