ROMA: “Pietra d’Inciampo” (solpersteine) in memoria di Fiorino Petrucci (1909-1945).
Questa mattina 9 gennaio 2018, in via Nicolò III (stazione di S.Pietro) è stata posizionata la 5^ pietra d’inciampo del Quartiere S.Pietro-Cavalleggeri in memoria di Fiorino Petrucci, accanto a quella di Galliano Tabarini.
A soli 36 anni Fiorino Petrucci, militante antifascista e deportato politico, diede la propria vita per la libertà la democrazia e l’uguaglianza. Arrestato il 18 dicembre 1943 a Roma insieme a tanti altri antifascisti che combattevano contro il regime nazì-fascista, fu deportato nel Campo di concentramento di Mauthausen, Sottocampo di Ebensee (Alta Austria) dove morì assassinato il 2 Maggio del 1945 per le sevizie subite.
Anche per lui, Fiorino, il viaggio Roma-Mathausen nel gennaio 1944 a Ebensee fu deleterio, poiché in quel luogo subì sevizie e fu assassinato.
Gunter Demnig, artista e ideatore dell’iniziativa ha posto la “Pietra d’Inciampo” proprio davanti l’abitazione di Fiorino Petrucci, Via Nicolò III 8 a fianco di quella di Galliano Tabarini. Numerosi cittadini del Quartiere e studenti delle scuole Einaudi e S.Francesco-2 Ottobre 1870 hanno assistito all’evento con commozione e interesse .
Ugo Fanti a nome dell’Associazione Nazionale Partigiani Aurelio-Cavalleggeri ha ricordato uno dei tanti militanti antifascisti del Quartiere Cavalleggeri-Fornaci. Nel suo intervento ha ripercorso la storia di Fiorino. In seguito è intervenuta la Presidente del Municipio XIII Giuseppina Castagnetta. Significativi anche gli interventi di una studentessa della sua insegnante e dei rappresentanti del Laboratorio di Quartiere, Vittorio DI Felice e Marcello Pellegrini.
La memoria consiste nel posizionare una piccola targa d’ottone della dimensione di un sampietrino (10 x 10cm), posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero. L’espressione “inciampo” deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.
Le pietre d’inciampo vengono posate in memoria delle vittime del nazismo, indipendentemente da etnia e religione.
La “pietra” posizionata in memoria di Fiorino Petrucci, si unisce alle altre 250 installate a Roma dal 2010 e alle 74.000 collocate in tutta Europa dal 1993. Il progetto di Gunter si prefigge di raggiungere il traguardo di 1.000.000 di “pietre” da sistemare in tutto il mondo. Nel video gli interventi.
G.D.S.