Roma (Lazio) 12 maggio 2017

«Salga a bordo, cazzo». Concordia, Schettino condannato a 16 anni

La mitica telefonata tra il Comandante Schettino, appena scappato dalla Concordia quando a bordo c’erano ancora persone, e il Comandante De Falco della Capitaneria di bordo. Dopo cinque ore di camera di consiglio la quarta sezione penale della Cassazione venerdì 12 maggio ha condannato definitivamente Francesco Schettino a 16 anni e un mese di reclusione per naufragio, omicidio e lesioni plurime, abbandono della nave. L’ex comandante della Costa Concordia, che la notte del 13 gennaio del 2012 portò la sua nave con 4200 persone a bordo, sugli scogli delle Scole, davanti all’Isola del Giglio provocando la morte di 32 persone, ha annunciato tramite i suoi legali che si costituirà quanto prima. Le porte del carcere dunque potrebbero aprirsi già stasera per Schettino. L’accusa, nella durissima requisitoria lucida e durissima, ha parlato di «inaudite negligenze» di un comandante che ritardò le operazioni di soccorso per poi, «disonorando la sua professione» e diventando simbolo negativo della marineria italiana, fuggire dalla nave». Non vi salì più sulla Concordia, Schettino, per operarsi nei soccorsi, nonostante i tentativi del comandante Gregorio De Falco che, via radio dalla capitaneria di porto di Livorno, gli urlò quelle frasi.