ZONA ARCHEOLOGICA ETRUSCA E MEDIOEVALE DI SAN GIOVENALE CON IL CASTELLO DEI DI VICO.
SAN GIOVENALE ETRUSCAN ARCHAEOLOGICAL ZONE.
Quest’area archeologica insieme a quella vicina di Luni sul Mignone ed a quelle di Acquarossa (Viterbo) e di Veio (sulla via Cassia) costituisce una delle poche testimonianze di abitato etrusco nell’Etruria Meridionale, a fronte del grandissimo numero di necropoli anche monumentali esistenti in tutto il territorio. Oltre all’appartenenza allo stesso comune (Blera) questo sito è accomunato a quello di Luni anche per l’epoca di fondazione e di abbandono, per la particolare situazione paesaggistica e perché ambedue oggetto delle appassionate campagne di scavo di Re Gustavo di Svezia. Alcune importanti necropoli completano l’interesse di questo sito, che si trova nelle vicinanze del grazioso antico borghetto di Civitella Cesi. Gli scavi di S.Giovenale si trovano su un altopiano tufaceo a forma di mezzaluna a strapiombo sul torrente Vesca e due suoi affluenti. Non si conosce il nome di questo antico sito: l’insediamento è oggi noto con il nome della chiesetta medioevale (i cui resti si trovano su questo colle) dedicata appunto a S.Giovenale, vescovo di Narni.
Gli scavi hanno posto in luce un abitato di origine villanoviana, che a sua volta era sorto su un abitato dell’Età del Bronzo. Da una relazione riguardante vecchi scavi al castello dei Di Vico (che troneggia sull’area di S.Giovenale) si apprende che furono individuati oltre dieci strati archeologici relativi ad insediamenti preistorici, o protostorici. Il centro etrusco di cui oggi si osservano le tracce (che vanno dal VIII secolo a.C. in avanti) fu all’inizio sotto il controllo di Caere (Cerveteri) e quindi (dalla metà del V secolo) sotto l’egemonia di Tarquinia. Sono state avanzate diverse ipotesi in merito alla identificazione del nome antico di questo sito: secondo quella prevalente potrebbe essere identificato come il centro fortificato di Contenebra, o Cortuosa, utilizzato durante gli scontri tra etruschi e romani fino all’epoca della definitiva conquista romana (338 a. C.). Ai primi degli anni ‘60 l’area di S.Giovenale come la vicina Luni sul Mignone fu oggetto di scavi da parte di Re Gustavo Adolfo VI di Svezia. Dopo queste campagne fu possibile avere un’idea abbastanza esauriente dell’organizzazione di un abitato etrusco e della struttura delle sue case compresi focolari e pozzi. Alcuni resti specie quelli più deteriorabili sono stati opportunamente riseppelliti, mentre alcuni reperti lasciati visibili (basi di capanne) sono al riparo di tettoie. In particolare sulla collinetta sorge la parte più rilevante delle abitazioni, mentre di grande interesse sono i resti dell’acropoli costruita con grandi blocchi di tufo, il tutto sovrastato da quanto rimane del castello medioevale dei Di Vico.
Nelle vicinanze dell’altura che ospita l’abitato si trovano numerose piccole necropoli (Grotta Tufarina, Porzarago, Castellina, Montevangone, Pontesilli e Vignale). La necropoli del Vignale essendo la più vicina all’acropoli è la più facilmente visitabile ed è costituita da una grande varietà di tombe sia ipogee che a tumulo. Particolarmente pittoresca è la Tagliata delle Poggette, strada etrusca incassata nel tufo e fiancheggiata da tombe rupestri, che portava dalle necropoli all’abitato sulla collina del borgo. Tra gli altri siti archeologici non lontani da S.Giovenale si segnalano oltre all’abitato di Luni sul Mignone e alla necropoli di Pian del Vescovo (nello stesso comune di Blera), la necropoli di Norchia (Viterbo) e quella di S.Giuliano (Barbarano Romano). Non lontana è Tarquinia con la necropoli di Monterozzi (quella delle tombe dipinte) e l’Ara della Regina alla Civita.
Riprese video effettuate domenica 21 giugno 2015.
San Giovenale. Zona archeologica (Blera, Viterbo, Italy)
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