Le immagini degli scontri di Torino con la dura carica e improvvisa degli agenti dei reparti mobili.
Questo il comunicato degli attivisti di InfoAut, autori del video.
Torino: all’interno della giornata di sciopero generale, circa 3000 persone hanno deciso di unirsi all’appello lanciato nei giorni scorsi per costruire uno spezzone sociale che andasse oltre la scadenza rituale (e tardiva) della Cgil, portando in piazza le lotte quotidiane del territorio, da quelle del mondo della formazione, alla lotta per la casa, al No Tav.
Ad aprire lo spezzone in piazza Vittorio c’erano gli studenti delle scuole superiori, molti dei quali reduci dalle occupazioni contro #labuonascuola susseguitesi in alcuni istituti torinesi nelle ultime settimane; a seguire le famiglie occupanti di case, i rifugiati dell’ex Moi, studenti universitari e precari.
La manifestazione è arrivata sotto la sede della Regione Piemonte che raggruppa gli assessorati al diritto allo studio, alle politiche giovanili e all’immigrazione, luogo sensibile che raccoglieva attorno a sé molte delle istanze che si levavano dal corteo. Il palazzo è stato bersagliato con uova e vernice, dopodiché il corteo ha tentato di proseguire lungo corso Regina per raggiungere l’assessorato regionale alla Salute, per protestare contro i nuovi annunciati tagli nel settore da parte della giunta Chiamparino a firma Pd (in perfetta continuità con la politica di tagli selvaggi e privatizzazioni inaugurata dal suo predecessore leghista Roberto Cota). A quel punto gli studenti si sono trovati di fronte un impressionante dispiego di fdo che sbarrava loro la strada: mentre il corteo rivendicava a gran voce il proprio diritto a proseguire, è partita una carica molto violenta da parte della polizia, che non si è fatta scrupoli a manganellare ragazzini delle scuole superiori e ad accanirsi su quanti erano caduti a terra.
Nove persone (per la maggior parte giovani e studenti universitari) sono stati fermate e si attendono notizie sul loro rilascio.
Nonostante le cariche il corteo si è ricompattato senza disperdersi e ha percorso ancora a lungo le strade della città, concludendosi poi in piazza Castello e rilanciando su un inverno e una primavera di lotte che possano ricomporre le istanze che si sono intrecciate oggi nella piazza torinese.