Roma (Lazio) 20 agosto 2016

Strage Di Bologna – Bugie Di Cartapesta A Corso Francia

Leggere tale affermazione mi ha fatto pensare agli scenari di cartapesta costruiti da Mussolini quando ospitò Hitler a Roma e, in effetti, “i camerati” con la carta ci sanno fare ancor oggi ed inoltre penso al negazionismo sulla Shoah di molti tedeschi oppure estremisti di destra. Questo muretto (situato di fronte alla congiunzione di via Cassia e via Flaminia) è esattamente davanti al negozio (o tana) di Massimo Carminati, principale interprete, insieme al Buzzi, di MAFIA CAPITALE ed è il preferito dall’estrema destra per apporvi slogan e striscioni tra i più lerci e discriminanti come quelli che lo stesso CASAPOUND è solito fare.
Veder negare le verità emerse in questi decenni in tale modo non poteva che innervosire qualsiasi moderato democratico benpensante (quale reputo di essere) ed allegherò ora le inquietanti conclusioni sulla strage alle quali si è arrivati utilizzando le preziose note di Wikipedia:

La strage di Bologna, compiuta la mattina di sabato 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna, è il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.
Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), tra cui Giuseppe Valerio Fioravanti. Gli ipotetici mandanti sono tuttora sconosciuti, ma furono rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati.
Nell’attentato rimasero uccise 85 persone ed oltre 200 rimasero ferite. Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi (per cui vennero condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza), la sentenza finale del 1995 condannò Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l’attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell’atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all’epoca dei fatti.