La notte cala sul campo rom a Stacchini mentre la temperatura scende fin quasi a toccare lo Zero. Buio pesto, solo qualche presenza infreddolita e cani randagi che si aggirano in cerca di qualcosa da ‘rosicchiare’. Baracche o roulotte che siano, gli abitanti cercano di scaldarsi con legna, non facendo troppo caso alla sua qualità ( a volte arriva l’inconfondibile odore della formica bruciata). Sui destini del campo ancora nulla è ufficiale a parte le voci ‘dell’americano’ che avrebbe acquistato l’area. Il punto di osservazione della Protezione Civile , VVAA, va avanti, efficacemente ( non si registrano più roghi con fumi enormi, a parte quello di qualche notte fa). Anche per loro, sulla loro permanenza, che scade, secondo convenzione, il 31 dicembre, nulla si sa. La catena all’ingresso, valido deterrente all’ingresso al campo di materiale ‘sospetto’, una volta rimossa, cosa accadrà? Fa molto freddo a Stacchini e, andando via, con la notte che incombeva profonda, si poteva notare anche la nebbia, non fumo, proprio nebbia. Confermo: la cisterna è vuota da giorni.
Tivoli: cronache da Stacchini: notte, il freddo si fa sentire forte
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