Medio Campidano (Sardegna) 20 gennaio 2015

Treno Minuetto – da San Gavino Monreale a direzione Cagliari

h 08.58 Treno Minuetto, passaggio dalla grande e importante Stazione FS (Trenitalia) di San Gavino Monreale a direzione Cagliari, in transito sotto uno dei tanti cavalcaferrovia; sulla destra (con lo sfondo del Castello di Monreale) si nota la grande zona “Merci” attrezzata e non utilizzata (forse neanche inaugurata) a causa della soppressione del trasporto di merci su rotaia nella rete ferroviaria Sarda e della mancanza di navi tipo FS attrezzate per il trasporto dei carri merci al continente (e viceversa)
Da notare, nell’audio durante il passaggio sotto il cavalcaferrovia, il rumore del primo motore in testa e il secondo motore in coda.

Descrizione da Fonte Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Minuetto_(treno)

Il treno, le cui linee stilistiche sono state disegnate a Torino dalla Italdesign, è stato costruito in Italia da Alstom Ferroviaria negli stabilimenti italiani ex Fiat Ferroviaria, a Savigliano (produzione e gestione globale del progetto), negli stabilimenti di Sesto San Giovanni (sistemi ausiliari e comandi di controllo) e di Colleferro (quest’ultimo per la versione diesel). Alcuni componenti arrivano da altri siti produttivi: i dispositivi di sicurezza sono realizzati a Bologna, mentre i carrelli arrivano a Savigliano da Salzgitter, i sistemi di trazione sono stati realizzati a Charleroi. Il Minuetto è basato sul sistema modulare Coradia, brevettato della capogruppo Alstom, da cui sono stati derivati diversi treni per il mercato tedesco e nordeuropeo.[4]

È stato presentato ufficialmente il 5 maggio 2004 a Roma, presso la Stazione Termini. Il viaggio inaugurale Roma-Ciampino è stato svolto da un convoglio elettrico, il numero 003.

Si tratta di treni in composizione bloccata, ovvero che non possono essere separati se non in casi straordinari di manutenzione o guasto,composti da una testata motrice “ALe 501” (o ALn 501 per la versione diesel), una carrozza centrale “Le 220” (o “Ln 220”) e una testata “ALe 502” (o ALn 502), in allestimento a salone senza barriere tra le diverse semicasse; sono dotati di un accoppiatore frontale automatico in grado di unire tre treni in un singolo convoglio paragonabile ad un treno classico. Monta due tipi di motorizzazione: elettrica (monotensione con campo di operabilità tra 1,5 e 4 kV) o diesel. La versione elettrica costa circa 3,3 milioni di euro a veicolo, 150 000 euro meno del corrispettivo diesel: questi prezzi, sebbene equivalgano al triplo di quelli di una vecchia automotrice, sono in linea con altri mezzi simili ordinati dai principali operatori europei.

La motorizzazione della versione diesel è fornita da Iveco: è realizzata con blocchi motore Diesel IVECO V8 FVQE 28, derivato dalla serie VECTOR, da 20 000 cm³ common rail ed omologati Euro 3. Lo stesso motore è usato (in versione non depotenziata) sul treno ad alta velocità danese IC2/IC4 prodotto da AnsaldoBreda e deriva dal mondo dei carri armati e del trasporto pesante. Il raffreddamento è affidato a un gruppo radiatori posto sul tetto e supportato da tre ventole.

La trasmissione è idro-meccanica, modello Voith T 212 bre, mentre la frenatura è idrodinamica.
Particolare del gancio automatico integrato tipo Scharfenberg
In entrambe le versioni (elettrica e diesel) i compressori, i serbatoi dell’aria e i climatizzatori sono posti sul tetto. Lo styling della versione italiana del veicolo è stato affidato al designer Giugiaro: il Minuetto è lungo poco meno di 52 metri ed è dotato di 122 posti a sedere di seconda classe e 24 di prima classe, più 200 in piedi. La versione elettrica è stata omologata per i 160 km/h, quella diesel per i 130. Il profilo di missione è quello del treno a bassa frequentazione, pensato per fornire ai passeggeri il massimo comfort, ma dal numero di posti limitato. Questa scelta è stata oggetto di critiche, a causa del fatto che le ridotte dimensioni del treno si sono dimostrate insufficienti per gli orari di picco del servizio.

Una delle due testate è dotata di area per disabili, mentre tutta la segnaletica interna è stata applicata anche in versione braille per l’uso da parte di non vedenti. La struttura di cassa è del tipo “a piano ribassato”, che eliminando il dislivello con la banchina rende l’incarrozzamento più rapido e meno difficoltoso per gli utenti a mobilità ridotta.

Le testate possono essere attrezzate con una zona per il trasporto di biciclette, per adattarsi alle nuove politiche commerciali di Trenitalia legate all’unione sinergica del trasporto ferroviario con sistemi di mobilità alternativa. Il Minuetto è stato il primo treno italiano ad essere dotato di videosorveglianza di serie e di prese elettriche con tavolinetti anche per i passeggeri di seconda classe: entrambi i concetti sono stati ripresi anche sul successivo Vivalto.

Aln501 acquistato dalla Provincia autonoma di Trento, presso la stazione di Trento
La fase iniziale della consegna dei Minuetto è stata funestata da numerosi ritiri e interruzioni di servizio, principalmente dovuti all’inaffidabilità del software di controllo del mezzo e ad alcuni problemi meccanici. Questo, ha portato a ritardare di diversi mesi l’entrata a regime, e insieme alla scarsità di posti ha creato intorno al treno una fama negativa oggettivamente immeritata.

Questo treno è composto per più del 50% di acciaio, per un totale di 54 tonnellate: per dipingerlo occorrono due tonnellate di vernice ad acqua e 220 m² di pellicolatura antigraffiti in vinile-poliestere. Gli impianti di bordo includono 760 metri di tubazioni, 200 metri lineari di lampade al neon, 34.000 metri di cavi elettrici e 40 computer. In media l’assemblaggio di un treno necessita di una squadra di 60 persone al lavoro per 55 giorni, e i due principali stabilimenti di produzione sono riusciti a mantenere un ritmo di produzione di 4 treni al mese. Il costo finale di un convoglio è di 3,5 milioni di euro.

Il maggior problema di questi mezzi (comune peraltro anche ai TAF) è nella trasmissione del moto dai motori ai carrelli che genera, specie nelle fasi di accelerazione, un fastidioso effetto di “marcia a scossoni” ormai diventata tipica anche per il comune passeggero, di questa famiglia di motrici a potenza distribuita e anche presente nelle ALn668. Questo tipo di marcia crea una prematura usura nelle sale sottocassa del rotabile, causando così la ri-profilatura al tornio in officina.

Nell’ottobre 2007 alcuni convogli sono stati ritirati a causa di un’anormale usura delle ruote rilevata nelle manutenzioni periodiche. I veicoli erano in servizio su sei linee regionali nella zona di Asti, Alessandria, Cuneo e Novi Ligure, oltre alla Valle d’Aosta. Il problema risulta accentuato dalla tortuosità delle linee ferroviarie piemontesi. Un problema analogo si verificò sulla linea siciliana Siracusa–Gela–Canicattì e sulla toscana ferrovia Lucca-Aulla.