Terza notte consecutiva di tensioni dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Tensione soprattutto nella città dell’Oregon dove la polizia parla di cortei degenerati in rivolta. Gli agenti hanno sparato proiettili di gomma. E per il presidente eletto il dissenso è orchestrato dalla stampa. A Minneapolis (nel Minnesota) i manifestanti hanno bloccato la Interstate 94, a Baltimora circa 600 persone hanno marciato nella zona di Inner Harbor bloccando alcune strade e due persone sono state arrestate, centinaia di persone in strada anche a Denver, Dallas e Austin. Ma è a Portland, nell’Oregon, che i cortei sono degenerati in rivolta: per disperdere i manifestanti la polizia ha utilizzato spray al peperoncino e sparato pallottole di gomma. Alcuni attivisti hanno danneggiato automobili ed edifici e appiccato il fuoco ai cassonetti dell’immondizia. Gli agenti hanno arrestato 29 persone che si aggiungono alle 100 fermate nei giorni scorsi in diverse città. Trump ha affidato il suo disappunto a Twitter: «Manifestanti di professione, incitati dai media, stanno protestando. Molto scorretto» scrive il neopresidente.
Usa, nuove proteste anti Trump, 29 arresti a Portland
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