Un imbroglione-veneziano – Paolo (Penzo?), Che abbita a fermata San Toma, Venezia, e fare contratto nero per affito la appartamento on Lido Via M. BRAGADIN 24 B
Con studenti e artisti e giornalisti russi!
Lui fa anche spionaggi come Gestapo o KGB in Comunita Europea…
E questa situazione – MOLTO TIPICA PER ITALIA e VENEZIA!!!
ALLORA RUSSIA TURISTI! – STATE ATTENTI!!!
Venezia, 10 giugno 2013
Il signor Tarasevych Sergey durante il mese di settembre 2012, ha contattato il signor. Paolo (il cui congome non é noto) per prendere in locazione una stanza nel suo immobile situato al Lido di Venezia, via Bragadin n.24/B. Il signor Tarasevych era venuto a conoscenza dell’offerta tramite un annuncio affisso a Piazzale Roma a Venezia. Preso contatto con Paolo, questi contratto’ un prezzo di 350 euro mensili più una cauzione di 700 euro. Al signor Tarasevych veniva concesso l’uso esclusivo di una piccola camera, della cucina, del bagno e del salotto che, a detta di Paolo, egli avrebbe dovuto condividere con altre persone che avrebbero dovuto occupare a breve un’altra stanza adiacente.
Paolo, in un primo momento, sottoscrisse un foglio in cui figuravano le condizioni contrattuali ma senza procedere a nessuna registrazione e senza consegnare nessun tipo di ricevuta contenente l’ammontare della somma di 700 euro, data a titolo di cauzione. Qualche mese dopo, Paolo richiese indietro tale foglio al signor Tarasevych e consegno’ un nuovo documento, sempre non registrato e non firmato dal conduttore, con condizioni contrattuali modificate per cui figurava un prezzo mesile di 250 euro ed una cauzione di 400 euro. In reatà, di fatto, il signor Tarasevych continuo’ a pagare 350 euro mensili e la cauzione rimase invariata. Sotto pressione di Paolo, inoltre, il signor Tarasevych fu invitato a non parlare di tale contratto con nessuno e a menzionare condizioni contrattuali inferiori a quelle di fatto pattuite, in caso di eventuali controlli.
Premesso che il Signor Tarasevych è cittadino russo, non ben consciente di quello che prescrive la legge italiana e senza una dimestichezza della lingua tale da permettergli di cogliere le sfumature del discorso di Paolo, che ben sapendo cio’, utilizzava di proposito il dialetto.
Il secondo contratto, di cui sopra, era intitolato « Contratto di locazione turistica » ed era sottroscritto da un certo Fabrizio Penzo, domiciliato in via Bragadin 24/B. Sencondo tale foglio, l’immobile di via Bragadin veniva concesso in locazione dal 23 dicembre 2012 al 19 gennaio 2013. Si allega copia di tale contratto.
In realtà il rapporto locatizio si prolungo’ ben oltre il 19 gennaio a condizioni invariate, cioé a 350 euro al mese. Tuttavia, su proposta del signor Tarasevych, Paolo accetto’ un pagamento rateale di 100 euro a settimana.
Delle somme pagate a titolo di canone locatizio Paolo non ha mai fornito alcuna ricevuta ma ha semplicemente annotato su un foglio di carta, senza mai averlo mostrato al conduttore, i pagamenti.
Tutto cio’ premesso, si evidenzia, inoltre, che durante tutto il rapporto locatizio, Paolo non solo non ha mai effettuato riparazioni fondamentali per la casa come quella delle tubature del bagno ormai usrate dal tempo, ma ha anche negato al signor Tarasevych la dichiarazione di ospitalità da effettuarsi presso il comune di Venezia per i cittadini stranieri.
In aggiuta, il signor Tarasevych vedeva negato il suo fondamentale diritto alla privacy. Paolo, infatti, faceva spiare dai vicini di casa (come da sua stessa ammissione successiva) il signor Tarasevych ed entrava nella sua abitazione senza permesso e senza preavviso, giustificando tale comportamento con un presunto diritto di proprietà dell’immobile. (Più volte Paolo disse « questa casa e mia e faccio quello che voglio »). In particolare, Paolo, di domenica mattina, si introduceva quasi abitualmente a casa del signor Tarasevych, in quanto in possesso di un mazzo di chiavi, spostando il mobilio o gli effetti personali dello sfortunato inquilino. Un episodio, in particolare traumatizzo’ letteralemente il signor Tarasevych che, entrato in casa la sera tardi, trovo’ spostati e manipolati alcuni suoi effetti personali, tra cui costose attrezzature elettroniche usate per il suo lavoro. Il signor Tarasevych provvide a filmare l’evento con la sua videocamera. I danni psicologici che tale comportamento ha prodotto sulla psiche del signor Tarasevych sono evidenti: sentendosi spiato e privo di tutela in casa propria, egli non poteva più lavorare serenamente, subendo un notevole danno economico.
Paolo più volte mise in guardia il signor Tarasevych di non parlare della faccenda con nessuno e di non portare nessuno a casa, probabilmente intimorito di una eventuale denuncia. Le pressioni psicologiche aumentarono dopo che il signor Tarasevych parlo’ della sua situazione con un suo amico e con la sua ragazza. Paolo, spaventato di un’eventuale deriva a suo sfavore, si intromise nuovamente nella vita privata del signor Tarasevych discutendo aspramente ed offensivamente con la ragazza nonché con la madre di questo.
Non riuscendo più a sopportare tale situazione, il signor Tarasevych, decise di andarsene e pretese indietro la cauzione di 700 euro. Paolo, non restitui’ mai tali soldi affermando che il signor Tarasevych aveva rotto una vecchia sedia e scheggiato uno specchio, danni che esistenavo già al momento della sua entrata a casa o comunque dovuti alla normale usura.
A presente, il signor Tarasevych lamenta :
1 . la mancata restituzione della cauzione di 700 euro ;
2. la violazione della sua vita privata con conseguenti danni patrimoniali per lucro cessante e danni morali patiti per le costanti pressioni psicologiche del locatore Paolo.