Velletri (Lazio) 12 maggio 2015

Video Lettera Aperta Al Sindaco Fausto Servadio Di Velletri

BARBARA DI BERNARDO: UN DONNA INVISIBILE ANCHE AL SINDACO.

Il 24 maggio 2014 Elide Cecchinelli viene trovata morta nella sua casa di Velletri in provincia di Roma. Dopo pochi giorni le indagine conducono all’arresto del figlio quarantenne, il movente: i soldi.

Storie che ormai – sull’onda della disgregazione sociale in corso – sono all’ordine del giorno.
Omicidi, suicidi e atti di crudele violenza in genere si consumano ogni giorno come se fossero una normalità sociale.

Nella maggior parte di questi drammi è sempre il denaro il movente della sofferenza. Il denominatore comune motivazionale.

La causa di tutto questo? La solita. Un modus operandi di tutta la classe dirigente italiana che negli ultimi venti anni ha preferito piegarsi ai dettami criminali dell’alta finanza internazionale piuttosto che a quelli dello Stato Sociale, dell’etica universale dei diritti umani, del diritto naturale.

Una classe dirigente che ha preferito abbandonare il dominio della politica sulle istituzioni finanziarie relegando ai Guru dell’alta finanza e dell’economia un potere inaudito e disumanizzante sulle masse.

Questi sono i risultati.

Oggi si denuncia la storia di Barbara Di Bernardo. Una donna di una famiglia che da generazioni vive nel territorio di Velletri. Oggi Barbara vive un dramma più grande di quello che ha già subito. La burocrazia Statale e Comunale la stanno silenziosamente conducendo ad una vita senza dimora.

Perde la madre uccisa dal fratello. Le autorità giudiziarie sequestrano l’unico appartamento di famiglia che abita, mettono i sigilli, e tutto resta sospeso nel tempo dettato da una giustizia lenta e veramente cieca.

Barbara ora dorme ovunque.

Ovunque qualcuno possa ospitarla, e se non trova nessuno che l’accoglie si deve adattare in posti di fortuna.

Una vita messa in crisi da cause maggiori, da scelte scellerate della classe dirigente politica italiana che ha anteposto lo spirito di servizio sociale a quello degli egoistici affari economici.

Barbara ha scritto diverse email certificate a tutti gli organi comunali di Velletri preposti al sociale, in primis al primo cittadino di Velletri: il sindaco Fausto Servadio.

Email che non hanno mai avuto una risposta.

La domanda è spontanea:

È giusto che Barbara resti vagante nella città ai limiti del barbanoggio senza un tetto sulla testa dove attraversare dignitosamente il suo lutto ed il suo dramma per raccogliere le energie e ricominciare a vivere?

Oppure è giusto che un Sindaco, rappresentante dello Stato, sia libero di passeggiare per la città sorridente e noncurante di quei drammi umani ai quali è chiamato a rispondere per Legge e Costituzione?

Se lo spirito della Giustizia domani s’incarnasse in mani rette, chi punirebbe con una pena esemplare? Barbara o il Sindaco Fausto?

Dove sono le coscienze di quei funzionari pubblici che hanno visto passare nelle loro mani la pratica di Barbara senza alzare un dito?

Possibile che il comune non trovi un alloggio temporaneo fino al dissequestro dell’abitazione di Barbara?

Eppure le disponibilità per certe urgenze nella città di Velletri esistono, lo abbiamo verificato, ed il lasciapassare è competenza esclusiva del comune.

Ma nessuno muove un dito.

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