Regno Unito, Paese estero 14 settembre 2016

VIDEO SCLEROSI MULTIPLA E QUALITA’ DI VITA -PROF. F. PATTI

Intervista a Francesco Patti, Professore di Neurologia, Università degli Studi di Catania in occasione del congresso europeo ECTRIMS a Londra.

Sono stati presentati i risultati di nuove analisi di tre studi di fase III di ocrelizumab nella sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR) e primariamente progressiva (SMPP) in occasione del 32esimo Congresso dello European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS), che si è tenuto a Londra dal 14 al 17 settembre.
Analisi post-hoc hanno misurato il controllo della malattia usando una combinazione di risultati clinici e di risonanza magnetica (MRI): ocrelizumab ha dimostrato di migliorare il controllo dell’attività di malattia in pazienti con SMRR (nessuna evidenza di attività di malattia – NEDA) e con SMPP (nessun evidenza di progressione – NEP). Questi endpoint compositi stanno emergendo come nuovi parametri per designare obiettivi di trattamento.
Un’analisi NEDA dei dati emersi dagli studi di Phase III OPERA I e OPERA II ha confrontato per oltre due anni la non evidenza di attività di malattia durante periodi di tempo differenti.
Si considera che i pazienti hanno raggiunto il NEDA se non presentano nessuna ricaduta, né progressione della disabilità, né lesioni nuove o aumentate di volume misurate mediante risonanza magnetica nel corso di un determinato intervallo di tempo, ad esempio due anni di una sperimentazione clinica.
I dati hanno mostrato che ocrelizumab ha aumentato del 75% la percentuale di pazienti con SMRR che raggiungono il NEDA, rispetto a interferone beta-1a, durante 96 settimane (0-96 settimane, p