L’area archeologica del Monsorino si trova nel territorio di Golasecca al confine con Sesto Calende ed è eponima della “Cultura di Golasecca”. E’ inserita nel Parco del Ticino e poco distante dall’uscita del fiume dal Lago Maggiore. La sua scoperta si deve allo studioso Giovanni Battista Giani che nel 1824 la descrisse in un suo libro interpretandola come un sepolcreto della seconda guerra punica. La Cultura di Golasecca si sviluppò nell’Italia nord occidentale tra il IX ed il IV secolo avanti cristo e fu probabilmente il risultato dell’integrazione con le culture autoctone Poladiane di popolazioni della “Cultura di Canegrate” che migrarono a sud delle Alpi intorno al XIII a.c. ; esponenti dei popoli dei “Campi d’Urne” stanziati nell’Europa centro-orientale. La necropoli del Monsorino custodiva tombe litiche ad incinerazione del periodo I B (fine VIII – inizi VII secolo a.c.). Nelle zone di pianura gli oggetti della cultura materiale nelle tombe vengono a cessare con l’invasione dei Galli storici portatori della nuova cultura “La tène” mentre nelle zone poco accessibili delle Alpi i manufatti di tradizione golasecchiana permarranno fino anche al II secolo d.c. Il percorso si snoda in un bosco di querce e castagni e l’area maggiore è delimitata da un recinto di legno. Tuttavia le vicissitudini dei quasi duecento anni passati hanno prodotto l’asportazione di alcune pietre dei circoli rendendo la planimetria poco visibile.
Coordinate Geografiche dell’ingresso al parco :
45° 42’ 37”
08° 39’ 25”
h = 201-280 m./s.l.m.
Visita alla necropoli del Monsorino comune di Golasecca (VA)
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