Nella terra degli Ulivi, la Puglia, con i suoi milioni di alberi, attaccati da un batterio, la xylella fastidiosa, che starebbe provocando una strage di piante dal Brindisino fino a spingersi in Salento. Un’epidemia che non è stata ancora bloccata. La regione come unico espediente ha adottato la linea degli abbattimenti. Ma la popolazione è in rivolta. Dopo gli ultimi episodi avvenuti ad Oria, in provincia di Brindisi, dove si è provveduto ad estirpare 5 alberi, sono nati dei presidi a protezione delle aree colpite dal batterio killer. Non intendono chiamarsi ambientalisti, come quasi tutti i media li definiscono, ma cittadini pronti a difendere il territorio e gli ulivi, frutto del lavoro e dei sacrifici dei loro nonni. Una situazione che rischia di precipitare, anche per le lacune, sia politiche, amministrative ed anche scientifiche nel adottare provvedimenti, su un batterio che si è radicato in Puglia molti anni fa, ma soltanto adesso preso in seria considerazione, vista l’epidemia diffondersi a macchia d’olio. Secondo gli esperti, tra la xylella fastidiosa e l’abbandono di ettari di terra coltivati ad ulivo, sarebbe quasi 10 i milioni di alberi da tagliare. Un numero eccessivo che economicamente non potrà essere affrontato. Ed allora il dubbio di molti. Cosa c’è dietro la Xylella fastidiosa, speculatori, multinazionali dell’Ogm o forse l’intuito di qualche persona che nella provincia del Salento avrebbe visto miliardi da incassare dal boom turistico, che da diversi anni interessa la provincia. GdL
Xylella fastidiosa e le speculazioni intorno agli ulivi
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