Benvenuto Vincenzo,
grazie per avermi concesso quest’intervista
C’è qualcosa nel suo vissuto ad oggi che non e’ ancora riuscito a realizzare ma a cui tiene fortemente?
Per riuscire a fare tutto ciò che vorremmo fare penso che non basti una sola vita. La strada battuta dalla qualità e dall’asfalto resistente all’intemperie è costellata di tanta fatica e molti ostacoli. Le difficoltà e i venti contrari piegano ma non spezzano e ci rendono ancora più forti e motivati. Detto questo vorrei tanto che l’Italia mi offrisse l’opportunità che invece paesi stranieri come l’India o l’America mi hanno offerto: ruoli importanti nel cinema e nuove opportunità nella lunga serialita’ che mi ha visto negli anni passati portare a casa successi e importanti traguardi. Ma si sa, siamo nel flusso delle mode. Bisogna attendere……
Aspetterò come Siddartha sulla riva del fiume, con la mente salda, ma in moto perpetuo.
Ha lavorato con diversi registi e colleghi attori…. Ci racconta…
Ricordo con particolare affetto il ruolo di Parsifal diretto da K. Zanussi, poi ho avuto il piacere di essere diretto da Giulio Base ne L’inchiesta, senza contare tutte le regie teatrali sotto la guida del già citato Strehler, di Glauco Mauri quando ero in Compagnia con lui. Vorrei ricordare Ramachandra Babu, regista del kolossal “Professor Dinkan” le cui riprese si sono interrotte con il lockdown e purtroppo anche a causa della morte del regista….mi piacerebbe riprendere quel ruolo di “Vilain “ e portarlo a termine. Vorrei citare il colossal Red Land per l’impatto emotivo e il calore umano respirato sul set. Andando più indietro, ritrovo il successo di Incantesimo 5 e il piacere di lavorare con attori di teatro come Micaela Esdra e Paola Pitagora.
….. continua…..
L’intervista integrale su Voce Spettacolo e VoxPopuliItalia
Copyright: Riutilizzo consentito